Questo articolo presenta una selezione dei migliori libri sulla mafia americana.
1. Io, «Lucky» Luciano (Martin A. Gosch, Richard Hammer)
All’inizio del 1961 Charles “Lucky” Luciano aveva sessantatré anni e ne aveva dedicati più di metà al crimine, controllando la malavita organizzata degli Stati Uniti in modo quasi ininterrotto anche durante i quindici anni di esilio in Italia.
Voleva che un giorno si sapesse la verità, come la vedeva lui, sulla sua vita, sulle sue ambizioni, su ciò che aveva fatto per realizzarle, sui suol crimini, sulle persone che aveva conosciuto e con cui aveva avuto rapporti d’affari.
Non voleva, tuttavia, che tutto ciò venisse pubblicato subito, ma solo più tardi, quando né lui, né le altre persone coinvolte in quelle vicende sarebbero più stati perseguibili. Ne nacque il desiderio di veder realizzato un film sulla sua vita a cui egli stesso avrebbe collaborato: la pellicola però, incontrò il veto da parte degli altri mafiosi.
Luciano aveva comunque sviluppato una sintonia con lo sceneggiatore che seguiva il progetto del film, e nei dieci mesi che seguirono gli raccontò la storia della sua vita fin nei minimi particolari. Si trattava di Martin Gosch, uno degli autori di questo libro, e Gosch gli fu accanto al momento della morte.
Questo libro narra la storia di Luciano come lui l’ha raccontata: la storia del capo della criminalità organizzata, di come quell’organizzazione prese forma, si ingrandì e prosperò. Tra vanità e vendette, nelle parole del boss si svela la storia della Cosa Nostra americana e dell’uomo che in essa decideva e impartiva gli ordini.
2. Al Capone – La vita e il mondo del re dei gangster (John Kobler)
Come ha fatto Al Capone, piccolo teppista di New York, a diventare il «nemico pubblico numero uno», capo indiscusso di una vera e propria corporation del crimine i cui tentacoli si stendevano su tutta la nazione? Per rispondere, la biografia di Kobler traccia un quadro del tumultuoso scenario urbano degli Stati Uniti negli anni venti.
Seguendo passo passo il gangster nella sua scalata sociale, l’autore disegna il ritratto di un uomo e di una società: l’inefficienza della macchina della giustizia; il clan dei gorilla e i machiavellici avvocati che circondavano il re dei gangster; il suo vanitoso comportamento mondano e le star dello spettacolo e dello sport che lo compiacevano; la rete di influenze e omertà di cui Capone disponeva e gli uomini della finanza e della politica che si onoravano della sua amicizia.
3. C’era una volta la mafia – La storia mai raccontata della mafia americana (Mike Dash)
“C’era una volta Cosa Nostra” racconta le vicende di Giuseppe Morello (Corleone 1867-New York 1930), il primo boss dei boss degli Stati Uniti soprannominato “L’artiglio” a causa della sua mano deforme – e l’ascesa al potere della sua spietata famiglia.
L’autore segue passo passo i crimini e le attività illecite perpetrati da lui e dai suoi uomini d’onore: inizia con la cronaca dell’efferato “omicidio del barile” sul quale indaga Joe Petrosino, per proseguire con la conquista di New York da parte della Prima Famiglia, grazie all’alleanza con il boss Ignazio Lupo di Little Italy, e la nascita della “Mano nera”, il temuto racket dell’estorsione; ci svela i bizzarri rituali di iniziazione e gli ingegnosi sistemi di protezione della congrega malavitosa, e ci fa ascoltare la voce di William Flynn, capo dei Servizi segreti statunitensi a New York.
Il racconto si chiude con il brutale assassinio del grande boss, avvenuto nel 1930, nel corso della sanguinosa guerra castellammarese.
4. Le famiglie che hanno creato la mafia (Selwyn Raab)
I Genovese, i Gambino, i Bonanno, i Colombo e i Lucchese: le dinastie più potenti nella storia della mafia in America. Una storia che, da sempre, parte dai colpi di lupara per culminare nei palazzi del potere, i luoghi dove la criminalità organizzata intreccia ambigue alleanze con i rappresentanti della politica. Fin dal fascismo, l’infiltrazione della mafia negli Stati Uniti fu favorita dall’idea di predisporre una micidiale “quinta colonna” nel cuore del Paese.
Nel corso del secondo conflitto mondiale, si scoprì che la mafia controllava tutti i principali porti di New York e che aveva accumulato una fortuna con i dazi e le estorsioni oltre che con gli alcolici, il gioco d’azzardo e la prostituzione. Dopo la guerra, si modernizza e, grazie al traffico degli stupefacenti, ingigantisce il suo giro d’affari.
Il libro illustra questi passaggi con dovizia di particolari, dando grande spazio alla vita quotidiana, alle abitudini e alle manie dei diversi protagonisti. Per ricostruire le loro vicende processuali, l’autore sfrutta le fonti d’archivio e ricorre spesso all’intervista, conferendo una dose supplementare di realismo all’intera opera. Un saggio appassionante e inquietante come un gangster movie.
5. Cosa Nostra – Storia della mafia siciliana (John Dickie)
Uccidere e farla franca. È l’attività che la mafia siciliana ha elevato a forma d’arte nella sua corsa al potere e al denaro. Una corsa che l’ha resa la più ramificata, famigerata e copiata organizzazione malavitosa del pianeta, al punto che il termine italiano ‘mafia’ si è trasformato ormai in una generica etichetta, a indicare l’intera gamma delle realtà criminali mondiali: cinesi, giapponesi, russe o turche.
A differenza dei suoi imitatori globalizzati, la mafia siciliana si organizza combinando gli attributi di uno Stato ombra, di una società d’affari illegale e di una società segreta cementata dal giuramento. ‘Cosa nostra’ ricostruisce le storie degli uomini e delle donne che sono vissuti e sono morti all’ombra della mafia.