Top 5 libri sulla storia della polizia

Top 5 libri sulla storia della polizia

 

Questo articolo presenta una selezione dei migliori libri sulla storia della polizia.


1. Storia dei carabinieri – Dal 1814 a oggi (Gianni Oliva)

Storia dei carabinieri - Dal 1814 a oggi (Gianni Oliva)

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Dalla monarchia sabauda di Vittorio Emanuele I all’assassinio del generale Dalla Chiesa, la storia dei carabinieri si intreccia con le vicende italiane, in un percorso di quasi due secoli in cui l’Arma è stata insieme garante dell’ordine e immagine del potere.

Una storia di lotta alla criminalità, episodi bellici e interventi di soccorso durante calamità naturali, ma anche di rapporti non sempre facili con la classe dirigente e il potere politico.


2. La storia del NOCS – Nucleo Operativo Centrale Sicurezza (Edoardo Perna)

La storia del NOCS - Nucleo Operativo Centrale Sicurezza (Edoardo Perna)

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Il Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza (NOCS) è una unità speciale della Polizia di Stato italiana, dipendente dalla Direzione centrale della Polizia di prevenzione. Nato nel 1978, a seguito di un decreto del Ministro dell’Interno di allora, Francesco Cossiga, per contrastare il terrorismo in Italia, si è specializzato in operazioni ad alto rischio quali liberazione di ostaggi, cattura di pericolosi criminali o servizi di sicurezza e scorta per alte cariche dello Stato.

II NOCS assurse alla ribalta della cronaca mondiale il 28 gennaio 1982, grazie alla brillante operazione con la quale liberò il generale James Lee Dozier, sequestrato dalle Brigate Rosse e detenuto a Padova. L’operazione, condotta dal giovane capitano Edoardo Perna, allora vicecomandante del NOCS, durò solo cinquanta secondi e senza sparare un colpo condusse alla liberazione dell’alto ufficiale statunitense già condannato a morte dai brigatisti.

Nella loro storia il NOCS ha arrestato 237 ricercati e liberato 325 ostaggi. Per essere ammesso nell’unità, il richiedente deve avere almeno 4 anni di servizio nelle forze di polizia, avere meno di 28 anni e uno stato di servizio impeccabile. I candidati vengono valutati per la loro capacità di raggiungere un equilibrio ottimale tra le capacità tecniche di combattimento e l’attitudine a prendere decisioni critiche in una frazione di secondo. Prefazione di Luciano Garibaldi.


3. Accanto agli italiani – Carabinieri e nazione, due secoli di fedeltà e servizio (Giuseppe Governali)

Accanto agli italiani - Carabinieri e nazione, due secoli di fedeltà e servizio (Giuseppe Governali)

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L’Arma dei carabinieri ha sempre avuto un ruolo da protagonista in tutte le fasi della storia nazionale: dalla sua nascita, nel 1814, quando Vittorio Emanuele I, ritornato sul trono sabaudo con la Restaurazione, sentì l’esigenza di dare vita a un corpo militare che si identificasse con la monarchia garantendo ordine e sicurezza ai cittadini, sino a oggi, in cui rappresenta ancora il solo volto dello Stato nei territori più sperduti.

Duecento anni di fedeltà all’Italia – come recita il motto “Nei secoli fedele” – nel segno di quella “diversità” che rende i carabinieri unici, insieme corpo combattente e corpo di polizia, e sempre presenti accanto agli italiani, dalla lotta al brigantaggio nel neonato Stato unitario al contrasto del terrorismo negli anni Settanta, dall’impegno contro la mafia e le altre forme di criminalità organizzata all’intervento in occasione di gravi calamità naturali.

Nel tempo le competenze e gli ambiti d’impiego dell’Arma si sono evoluti: all’ordine pubblico e all’attività investigativa si sono affiancate la tutela della salute, la salvaguardia dell’ambiente, la difesa del patrimonio artistico, senza dimenticare il ruolo d’eccellenza svolto all’interno di missioni internazionali nei teatri di guerra del mondo.

Soprattutto, grazie all’efficiente rete di stazioni sul territorio, i carabinieri hanno saputo conservare quell’attitudine di vicinanza ai cittadini, provvedendo alle loro esigenze di sicurezza e tranquillità…


4. Storie di anarchici e di spie – Polizia e politica nell’Italia liberale (Piero Brunello)

Storie di anarchici e di spie - Polizia e politica nell'Italia liberale (Piero Brunello)

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L’incontro segreto tra un gruppo di anarchici appena fuori Padova, nel 1881, viene intercettato per tempo dalla polizia, che interviene e arresta i partecipanti. Prendono le mosse da qui le storie che si svolgono nel decennio precedente in diverse città d’Italia e in Svizzera, e che confluiscono in quel raduno clandestino.

Niente omicidi, niente bombe. Sorveglianza, piuttosto: un’investigazione muta e perlopiù inavvertita, che produce segnalazioni, fotografie, rapporti, prospetti, schede, bollettini, registri, fascicoli, archivi – una raccolta di dati spesso misteriosi o poco chiari, e tanto più scrupolosa quanto più quei dati si rivelano difficili da decifrare.

Gli anni in cui si chiude la vicenda segnano una fase importante nell’organizzazione della polizia in Italia. Viene infatti istituito un Ufficio politico, prende forma un registro biografico delle persone sospette che si trasformerà nell’enorme Casellario politico del regime fascista; le questure cominciano a usare foto segnaletiche e ad assumere agenti in borghese, e viene organizzato un servizio di polizia internazionale.

L’ideale è disporre di tanti archivi quante sono le questure, e qui raccogliere la biografia di ognuno. Le carte di polizia, a cui solitamente si ricorre per far luce sulle vicende dei sovversivi, vengono utilizzate nel volume per ricostruire il funzionamento dei meccanismi di controllo messi in atto dagli apparati statali.


5. Carabinieri per la libertà – L’Arma nella Resistenza: una storia mai raccontata (Andrea Galli)

Carabinieri per la libertà - L'Arma nella Resistenza: una storia mai raccontata (Andrea Galli)

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Tra il 1943 e il 1945, nell’Italia dilaniata dalla guerra civile, furono migliaia i carabinieri che si rifiutarono di aderire alla Repubblica sociale di Salò, disobbedirono agli ordini di Mussolini e svolsero un ruolo fondamentale nelle file della Resistenza. Dandosi alla macchia e unendosi alle forma/ioni partigiane, molto più spesso scendendo in campo al di là di pregiudiziali politiche, rispondendo solo ai valori incarnati dalla propria divisa e sempre dalla parte della popolazione civile, che nell’Arma vedeva l’ultima istituzione cui aggrapparsi in un Paese in dissoluzione.

Per organizzare la guerriglia, conduce azioni di sabotaggio contro le milizie nazifasciste, impegnarsi in missioni di supporto agli Alleati servivano armi e una preparazione militare, e i carabinieri disponevano di entrambe. Ma era necessario agire anche a un secondo livello, mantenendo il ruolo di presidio del territorio e garantendo – grazie alla capacità di spionaggio e depistaggio – contatti, riferimenti, preziose imbeccate ai partigiani e agli angloamericani impegnati nella lenta risalita dell’Italia da Sud a Nord, fino alla liberazione, il 25 aprile 1945.

Dopo una lunga ricerca nell’Ufficio storico e nei comandi dell’Arma, e rintracciando i pochi testimoni sopravvissuti e i famigliari, Andrea Galli ha ricostruito in queste pagine una stagione troppo spesso trascurata dalla storiografia ufficiale sulla Resistenza, raccontando episodi e vicende che videro protagonisti carabinieri chiamati a operare in segreto, osteggiati dalle SS e dai repubblichini, spesso catturati, seviziati, deportati.

Una storia che coinvolse in prima linea ufficiali, ma anche brigadieri e marescialli, che lasciarono mogli e figli per imbracciare le armi e combattere. Con pochi mezzi, e con la necessità di reagire a questa mancanza con il coraggio e la tenacia. Non per la gloria, ma in nome della libertà del proprio Paese.

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