Top 5 libri su Street Art

Top 5 libri su Street Art

 

Questo articolo presenta una selezione dei migliori libri sulla Street Art.


1. Street art (Duccio Dogheria)

Street art (Duccio Dogheria)

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Il libro ripercorre la storia della Street Art, l’arte di strada, una delle forme più indefinibili dell’arte contemporanea: dai graffiti rupestri alle grottesche, dai murales messicani alla controcultura anni Sessanta e Settanta, fino a Haring, ai writers, agli stencil murali, a Banksy, Blu, Ericailcane, JR e tutti gli altri.

In continua evoluzione, un po’ dentro il mercato e un po’ fuori, un po’ gradita iniezione di creatività per le nostre periferie e un po’ ritenuta ai limiti dell’atto vandalico, certamente è uno dei fenomeni più nuovi e vistosi della scena urbana del nostro tempo.

Questo libro ci aiuta a capire il fenomeno nelle sue sfaccettature ormai globali, ricostruendone la storia ma anche andando a scavare per trovare i precedenti.


2. Street art in Sicilia – Guida ai luoghi e alle opere (Mauro Filippi, Marco Mondino, Luisa Tuttolomondo)

Street art in Sicilia - Guida ai luoghi e alle opere (Mauro Filippi, Marco Mondino, Luisa Tuttolomondo)

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Questa guida rappresenta un primo coinvolgente viaggio alla scoperta del fenomeno della Street art in Sicilia nella sua varietà di forme, manifestazioni e protagonisti.

Attraverso percorsi, mappe e descrizioni dettagliate di opere e artisti, propone al lettore l’occasione di esplorare la Sicilia da un punto di vista originale e inedito.

Dalle vie dei centri storici delle città maggiori – Palermo, Catania e Messina – e minori, ai loro quartieri periferici, per arrivare ai paesini meno conosciuti e fuori dalle rotte ordinarie, il libro racconta il fenomeno dell’arte urbana con la precisione dello studioso e lo spirito dell’esploratore urbano.

Una guida alternativa rivolta a creativi, viaggiatori curiosi e in generale a tutti gli appassionati dell’arte nelle sue forme più variegate e diverse.


3. Graffitismo & street art (Massimo Gianquitto)

Graffitismo & street art (Massimo Gianquitto)

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Graffitismo e Street Art: due fenomeni artistici, vicini ma distinti, che hanno segnato il volto delle grandi città metropolitane, dagli anni ’70 del Novecento in poi, ricoprendo le loro superfici di firme, graffiti, disegni, dalle piccole tag alle immagini che possono ricoprire interi muri di palazzi.

Si tratta di un linguaggio visivo in cui quotidianamente ci imbattiamo: per alcuni semplici segni che deturpano le città, per altri espressione della cultura metropolitana.

Tag, writer, crew, masterpiece, logo, brand: questa guida all’Arte contemporanea ci porta attraverso il gergo dell’arte di strada, ripercorrendo le vite di grandi nomi, come Basquiat, Haring, Banksy (per citare i più noti), ma anche artisti della scena italiana contemporanea (Bros, Blu, Ericailcane, tra i tanti).

In parallelo alle opere viene ripercorso il contesto sociale e culturale che ha trasformato delle semplici firme scritte sul muro in una vera e propria sfida all’establishment.


4. Urban lives (Ivana De Innocentis)

Urban lives (Ivana De Innocentis)

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Questo libro, che guida ai luoghi della Street art lungo tutta l’Italia, dal Piemonte alla Sicilia, passando per l’Emilia Romagna e il Lazio, nasce a seguito dell’esperienza maturata dall’autrice con il sito Urban Lives, da lei creato per raccontare l’arte urbana attraverso interviste e testimonianze dirette e indirette, retroscena, fotografie, video, ma anche approfondimenti tematici, opinioni e reportage, con l’intento di stimolare un dialogo libero, senza filtri e senza censure, su questo tema tanto controverso.

Ripercorrendo le tappe salienti di questo lungo percorso, Ivana De Innocentis ci guida alla scoperta della forte funzione critica e sociale di quest’arte nata “dal basso”, gratuita e accessibile a tutti. Questo lavoro rappresenta non solo il racconto di come tutto è nato, ma anche una sfida, quella di documentare le peculiarità dell’arte di strada: genuinità e dissenso, proprio adesso, ossia nel momento in cui la Street art è divenuta mainstream ed è stata fagocitata dal sistema e dal business.


5. La fabbrica della street art – L’esperienza del Castello di Zak (Giovanni Candida)

La fabbrica della street art - L'esperienza del Castello di Zak (Giovanni Candida)

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Il Castello di Zak è un ex spazio industriale abbandonato alla periferia di Milano, divenuto negli anni un museo della street art conosciuto a livello globale.

L’artefice di questo museo è Zak, un “senza casa” proveniente da una famiglia di Tunisi che negli anni ne è diventato il custode portandolo a nuova vita, creando un luogo magico e unico, divenuto nel tempo ritrovo per giovani poeti, spazio espositivo, scenografia per video di cantanti rap, palestra di meditazione e convegni yoga, sala concerti, spazio di espressione per ragazzi autistici, set cinematografico e per fotografie di moda.

Il fotografo Giovanni Candida ci accompagna nei meandri di questo autentico tempio della street art, alternando alle fotografie i pensieri e le storie di Zak e degli artisti che hanno contribuito al suo successo.

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